Il piantatore: esempio materiale dell’unicità della specie umana

(di Davide Sirchia)

Il 'piantatore' è un semplice arnese di lavoro che racchiude in sé l'unicità dell'essere umano. Questo attrezzo, infatti, è stato inventato da diversi popoli attribuendogli di volta in volta nomi diversi e modellandolo con forme simili, ma sempre con un unico scopo: agevolare l'attività lavorativa umana. Seppur di forma semplice, il suo scopo è ingegnoso: forare il terreno al posto delle mani nude per effettuare la semina.
Questo oggetto può rappresentare uno dei progressi tecnologici dai tempi della rivoluzione agricola avvenuta circa 12 mila anni fa. Infatti, se prima di questa “rivoluzione” l’essere umano era cacciatore-raccoglitore, con lo sviluppo dell’agricoltura si è dovuto inventare e quindi costruire dei nuovi arnesi che potessero rispondere alle nuove esigenze lavorative. Tra questi nuovi utensili troviamo il piantatore, cioè un bastone che modellato e appuntito ad una sua estremità, permette di solcare il terreno favorendo la seminazione.
Il piantatore era in uso fino alla rivoluzione industriale e ancora oggi alcuni contadini continuano ad utilizzarlo. L’esempio di piantatore rappresentato in questa immagine proviene verosimilmente dall’area centro africana: in legno, di forma “fallica”, ed è lungo circa 70 cm a differenza da quelli in un uso nell’area del Mediterraneo che generalmente presentano una forma di “L” o a “T” e sono lunghi circa 40 cm.

Per approfondimenti: Harari, Yuval Noah. Da animali a dèi: breve storia dell'umanità. Bompiani, 2014.


Piantatore di proprietà dell'autore.

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