LA MACCHINA ANALITICA

(di Marco Cutrone)

Siamo nel 1823. Charles Babbage, maniaco (tra gli altri innumerevoli suoi interessi) di calcolo matematico, si convince che l'unico modo per ottenere la perfezione in qualunque processo sia eliminare gli errori introdotti in esso dalla mente umana. E così vede la luce una incredibile creazione vittoriana, finanziata profusamente dal governo inglese: la "macchina differenziale", in grado di risolvere calcoli estremamente complessi.

Per vari problemi tecnici la macchina differenziale non viene mai portata a termine, ma dieci anni dopo, da questo prototipo e sempre a opera di Babbage, nasce una vera meraviglia: la "macchina analitica". In pratica, combinando l'esperienza precedente con la tecnologia dei telai per tessitura di Jacquard controllati da schede perforate, viene pensato un vero e proprio precursore dei moderni calcolatori elettronici... completamente meccanico! Purtroppo anche questa macchina non verrà mai completamente terminata, nonostante sia concettualmente perfetta.
Questa piccola storia di intuizioni brillanti alla base di ciò che usiamo oggi tutti i giorni include anche una donna, la geniale contessa Ada Lovelace, amica di Babbage e figlia di Lord Byron: sarà lei, infatti, che, appassionata di logica, partendo dagli appunti di Luigi Federico Menabrea, scriverà per la macchina analitica il primo "programma informatico" della storia.

Per approfondimenti:

https://en.wikipedia.org/wiki/Analytical_Engine
http://sydneypadua.com/2dgoggles/the-marvellous-analytical-engine-how-it-works/

Macchina analitica di Babbage custodita presso il Science Museum of London.

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