LAS ÑATITAS, OVVERO "IL NASO TRONCATO"

(di Cadigia Hassan)

La Ñatitas (letteralmente "Naso truccato") è un teschio appartenuto a un caro defunto, ma anche a uno sconosciuto (a cui si attribuisce un nomignolo affettuoso), collocato in un apposito santuario all'interno di molte case boliviane. Il teschio viene decorato con corone di fiori, gioielli, occhiali da sole, cappelli, oggetti indossati in vita, e viene omaggiato con offerte di sigarette, alcolici e foglie di coca. A La Paz questi teschi vengono celebrati ogni anno l'8 novembre, il Dia de las Ñatitas, a chiusura della settimana dedicata ai defunti. Posti su un letto di fiori colorati, vengono portati in una coloratissima processione al cimitero dove vengono benedetti e festeggiati con pranzi e bevute in compagnia.

Le origini di questa usanza sono pre colombiane: gli indigeni, come gli Aymara, tutt'ora esistenti, credevano nella presenza, in ogni essere umano, di sette anime; alla morte, sei anime riescono a raggiungere il paradiso, mentre la settima rimane intrappolata nel cranio. Liberarla, attraverso il culto della Ñatitas, significa rendere felice lo spirito del defunto, ottenendone benevolenza e doni propizi per un intero anno.

Questo post lo dedico al mio caro amico boliviano Mirko che ho conosciuto a Padova durante il suo dottorato di ricerca e che per la prima volta mi ha parlato della sua Ñatitas, alla quale si rivolgeva telepaticamente per avere successo nei suoi studi di sociologia.

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