Macigni in equilibrio e leggerezza

(di Cristina Balma-Tivola)

La situazione problematica attuale è solo quella più recente e visibile di un mondo che da moto più tempo fa i conti (o avrebbe dovuto farli) con questioni che interessano tutti, dagli squilibri economici tra gli individui al clima, dall'accesso alle risorse per la sopravvivenza ai diritti più negati che garantiti e via dicendo. Non è quindi sbagliato pensare a questi tempi, più in generale, come interesting times nell'accezione drammatica dell'espressione.
Difficile quindi, in questo contesto, trovare punti di riferimento e di equilibrio cui ancorarsi emotivamente, problema cui in molti rispondono facendo riferimento a pratiche sviluppate in altre culture e filosofie.

Da alcuni anni Bridget Polk, americana di Portland, ha elaborato la propria, che oggi mi sembra una ispirazione veramente intensa, non tanto da imitare concretamente, ma sulla quale fermarci a pensare, e vedere cosa ci può dare per il nostro quotidiano in questo momento.

Le "Balancing Rocks" - risultato delle tre fasi di meditazione, performance e produzione in cui articola il processo che le interessa - sono composizioni impossibili di mattoni di cemento, pietre porose levigate dal vento e pietre arrotondate modellate dall'acqua dei fiumi precariamente bilanciate l'una sull'altra secondo una improbabile distribuzione dei volumi. 
Punto d'incontro del mondo naturale con quello culturale, dimostrano simbolicamente che nella vita puoi provare ad organizzare il caos, ma l'equilibrio raggiunto sarà sempre effimero, in quanto sottoposto non solo al nostro, ma anche ad altri elementi del contesto.

Bridget Polk le realizza nel cortile di casa, o nei luoghi dove si reca a passeggiare nei dintorni di questa, con ciò che trova, come quotidiana pratica di ricerca personale di equilibrio e armonia con l'ambiente esterno. E, se qualcuna cade, la lascia cadere, o pazientemente, dopo aver preso gli elementi che sono caduti, li rimette in equilibrio, eventualmente in modo diverso da quello precedente.

Qui due immagini da una mostra che le esibisce a Parigi, e sotto un video in cui potete vederla all'opera e ascoltare le sue riflessioni.






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