FRAMMENTI SARACENI IN MONFERRATO

(di Gianluigi Mangiapane)

Incastonata fra i mattoni della facciata dell’Abbazia romanica di Vezzolano ad Albugnano (Asti) si scorge una scodella istoriata di probabile fattura saracena. Dimenticata e poi riscoperta nel 2008 da Enrica Fiandra (1927-2020), architetto e archeologa che per anni ha diretto gli scavi di Leptis Magna in Libia, questa ceramica ha una particolarità: la presenza di una scritta in lingua araba che ripete più volte, in caratteri cufici, le parole “Allah Mohammad” (trad. Haydeh Heghbal).
Non si conosce come la scodella sia arrivata in questo complesso religioso medievale, molto probabilmente fra l’XI-XII secolo, portata da un astigiano di ritorno dalle crociate. Non si tratta comunque dell’unica contaminazione fra il mondo arabo e quello cattolico del Monferrato; infatti, fra queste colline se ne possono trovare tracce in alcuni elementi architettonici delle chiese romaniche, nella coltivazione del gelso e, infine, anche nella toponomastica.


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