PLACCHE BRONZEE DEL REGNO DEL BENIN

(di Cristina Balma-Tivola)

Chi nelle grandi città del mondo visita musei d'arte, d'antropologia, o anche quelli detti della 'cultura universale' (vedi il British Museum a Londra) avrà di certo notato la ricorrenza, in molti di questi, di placche bronzee o in metalli simili descritte come ornamenti del palazzo reale del Regno del Benin (attualmente parte della moderna Nigeria, da non confondersi con l'attuale stato del Benin). Ma com'è possibile che in questi luoghi, abitati da popolazioni che nell'immaginario collettivo erano viste come primitive e selvagge, fosse fiorita una tale produzione, dimostrazione di chiara competenza nell'arte della metallurgia, e che questa ornasse addirittura un palazzo? Per tacer delle dimensioni che tal palazzo doveva avere, visto che tali placche si trovano oggi ovunque nei musei del nord del mondo!

Il mistero è velocemente svelato, e consiste in una drammatica storia di violenza e appropriazione coloniale. I Bronzi del Benin sono un gruppo di oltre mille placche e sculture in metallo, create dal XIII secolo in poi dal popolo Edo, che decoravano la facciata del palazzo reale (grande quanto l'intera capitale in cui si trovava, Edo) del Regno del Benin. Il palazzo era lo sfondo di un'elaborata vita cerimoniale di corte a cui partecipavano il sovrano (che si riteneva di ascendenza divina), i suoi guerrieri, capi e titolari di titoli, sacerdoti, membri delle società del palazzo e le loro corporazioni costituenti, mercanti e mercenari stranieri e numerosi servitori e assistenti, tutti ritratti in placche rettangolari in rilievo. Queste, sebbene conosciute come 'bronzi, in realtà sono per lo più realizzati in ottone a composizione variabile, con la tecnica della fusione a cera persa e progettate per evidenziare i contrasti tra luce e metallo. Le caratteristiche di molte placche è il rappresentare i soggetti con teste di proporzioni più grandi di quelle naturali, con grandi orecchie, naso e labbra modellate con grande cura.

Comunque, per continuare la storia, la popolazione locale aveva nei secolo sviluppato ottime relazioni politiche e commerciali prima con i portoghesi - primi europei con i quali entrò in contatto - poi, e soprattutto, con gli inglesi. Ma nel 1897 accadde un evento, ovvero l'ingresso di un piccolo gruppo di funzionari, mercanti e tradutti britannici nella capitale in violazione del divieto d'accesso alla città da parte di stranieri nel periodo rituale, che comportò l'esecuzione della maggior parte di questi da parte dei locali.Di qui la reazione dell'esercito inglese, consistente in una spedizione punitiva così feroce da radere completamente al suolo la città di Edo, incluso il palazzo reale, e portare il Regno sotto il dominio britannico. In questa vera e propria razzia, vennero saccheggiati la maggior parte delle targhe e di altri oggetti, col risultato di portarne duecento pezzi furono portatial British Museum di Londra, mentre gli altri furono acquistati da musei tedeschi e statunitensi.

Oggi le due più grandi collezioni di Bronzi del Benin si trovano nel Museo Etnologico di Berlino e nel British Museum di Londra, mentre la terza più grande collezione si trova in diversi musei della Nigeria che, da quando ha ottenuto l'indipendenza nel 1960, ha cercato il ritorno di questi manufatti in diverse occasioni.



Installazione di placche del Regno del Benin - British Museum, Londra (Inghilterra)

Placca del Regno del Benin - Museo delle culture del mondo, Barcellona (Spagna)


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