MARTELLO IN VIBRANIO, REGNO DI WAKANDA, XVII SECOLO

Sia il vibranio che il Regno di Wakanda compaiono nelle graphic novel di Stan Lee e Jack Kirby pubblicate dalla Marvel Comics a partire dal 1966. Sono però diventati decisamente famosi grazie alla trasposizione cinematografica “Pantere nere” del 2016 e, nonostante siano solo un frutto della fantasia, possono essere considerati la metafora delle rivendicazioni di un intero continente grazie a una scena molto potente del film.

L’attore Michael B. Jordan, alias N’Jadaka, si trova all’interno del Museum of Great Britain di Londra (che richiama il British Museum) e, davanti a una vetrina dove è esposto il martello in vibranio, discute con una conservatrice dell’Istituzione, una donna bianca in tailleur che rappresenta in modo palese la rigidità e la formalità del museo. Nel dialogo fra i due, N’Jadaka mette in discussione la provenienza, la proprietà e la natura inalienabile degli oggetti esposti, introducendo i temi del colonialismo, della musealizzazione, della proprietà e della restituzione della cultura materiale africana.

Questa sequenza fa risonanza con quanto sta avvenendo a livello museale (e non solo) attorno alle collezioni africane conservate ed esposte nei musei occidentali. L’oggetto non è più solo un martello realizzato con un materiale rarissimo, fra l’altro non reale, ma apre su un dibattito che si è intensificato negli ultimi anni sulla necessità di restituire un patrimonio culturale depauperato da anni di colonialismo ed espoliazione.

E. Grasso, G. Mangiapane, 2019. «Il vaso di Pandora: le politiche di restituzione di Macron». In: Il lavoro culturale, link: https://www.lavoroculturale.org/il-vaso-di-pandora-le-politiche-di-restituzione-di-macron/


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