PSICOLOGIA DEI COLORI #2

di Alfredo Sgarlato
Gli antichi romani non sapevano produrre il colore blu, a differenza degli egizi; per questo lo odiavano e lo riservavano, nei combattimenti al colosseo, ai barbari più violenti. Per distinguersi dai romani i Franchi lo scelsero come colore simbolo.
Nella bandiera repubblicana francese il blu è associato al concetto di libertà. Ciò avvenne perchè, con l'affermarsi della borghesia, questa fece propri due valori, la libertà e il buon gusto, sconosciuti all'aristocrazia (che non ne sentiva il bisogno) e al volgo (che in quanto tale, poteva essere volgare). E per il borghese dell'epoca buon gusto voleva dire vestire in blu, diversamente dai chiassosi vestiti dei nobili.
Quando poi si diffondono i blue jeans alla libertà borghese (sostanzialmente il liberismo economico) viene sostituita la ribellione giovanile.
In inglese "blue" sta anche per "malinconico", da cui blues per indicare le tristi canzoni degli schiavi neri, e "blue note" per identificare l'uso delle diminuite nelle scale della musica jazz.
Nel test di Lüscher il blu indica introversione, tendenza alla cerebralità e alla spiritualità, ma anche alle dipendenze.
Nell'immagine: Yves Klein, Monocromo, 1959

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