VIAGGIO NELLE NEUROSCIENZE #2

(di Alfredo Sgarlato)

Tra i fenomeni psichici che hanno portato Zeki e Ramachandran all'indagine neuroestetica c'è quello della "sinestesia" ovvero la percezione simultanea di più sensi: per es. abbinare un colore o un gusto a un suono. Un esempio in letteratura è il famoso sonetto "Vocali" di Rimbaud, molti casi sono citati nel bellissimo libro "Musicofilia" di Oliver Sacks: compositori per cui il mi bemolle è verde o la sesta minore sa di panna. Chi scrive da ragazzo chiamava un disco dei Soft Machine "il disco arancione", perché così vedeva quei suoni. Peraltro usa nel mondo del jazz definire "strumenti bruni" gli ottoni bassi e baritoni.

La sinestesia pare sia normale o più diffusa nei bambini e si perda con l'età, il sinestetico spesso pensa che tutti lo siano, e prova stupore nello scoprire che gli altri non lo sono; gli abbinamenti sono però personali, e spesso, come capitò a Nabokov, si trovano "sbagliati" quelli degli altri. Qual è la causa della sinestesia? Due aree cerebrali distinte vengono stimolate insieme invece che separatamente. È un difetto della percezione, o una capacità superiore? Zeki e Ramachandran propendono per la seconda ipotesi.


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