CALENDARIO SETTIMANALE INUIT IN OSSO

di Cristina Balma-Tivola


Non era un gioco, né un amo da pesca, né un compasso. Chi ha ipotizzato fosse uno strumento per contare ci è andato vicino. Chi l'ha legato ai giorni della settimana ormai c'era.
Realizzato in osso animale nelle dimensioni di 12x2 cm, l'oggetto presenta cinque dischi circolari con sette fori. Attaccato a una estremità, un piolo sempre in osso per spostarsi lungo i fori nell'asta di quello che è un... calendario settimanale inuit!

Risalente al 1919, anno in cui venne donato al Museo Pitt Rivers di Oxford dove è tutt'ora custodito, questo piccolo calendario è successivo all'incontro con i missionari protestanti che, nel 18 ° secolo, evangelizzarono la Groenlandia. Prima di allora, gli Inuit non aveva bisogno di orologi o calendari: essi, infatti, misuravano il tempo in base al cambiamento delle stagioni e all'arrivo della luna piena così che il loro anno consisteva in 13 mesi lunari.
Tuttavia, con l'arrivo dei missionari protestanti in Groenlandia, fu improvvisamente necessario che gli Inuit sapessero quando arrivava la domenica, il giorno sacro, per cui questo dispositivo con le sue sette buche e il piolo mobile per contare i giorni li aiutò ad adattarsi al concetto di "settimana", testimoniando per noi oggi come la colonizzazione culturale e religiosa passò anche attraverso l'invenzione di uno strumento portatore di pensieri, concezioni del mondo e valori che stravolsero quelli locali pre-esistenti.

Cfr. Balfour, H., "An Eskimo Week Calendar", MAN, Vol. 47 (giugno 1919), pag. 92–93.

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