PSICOLOGIA DEI COLORI #3

di Alfredo Sgarlato

Il colore rosso è quello più ricco di significati archetipici e simbolici. È generalmente associato al sangue, e quindi alla vita, all'eros, ma anche alla lotta al coraggio. Poichè il sangue è uguale per tutti il rosso è politicamente associato all'idea di uguaglianza, quindi a socialismo e comunismo. Ma ha anche il significato opposto: poiché nell'an
tichità era costoso, diventa simbolo di ricchezza e potere, specie nella gradazione porpora, e destinato a re, papi e cardinali.
Dal punto di vista religioso è anche il sangue dei sacrificati e dei martiri, sostituito dal rosso del vino nella messa. Il sangue può essere puro o impuro, il lusso ostentato o ritenuto spregevole, così come la sessualità, per cui in alcune epoche il rosso è stato riservato alle prostitute (da cui quartieri e poi film a luci rosse).
Nel '900 l'esplosione della plastica e dei materiali sintetici fa sì che il rosso diventi colore moderno per eccellenza, amato da designer e pubblicitari (ma ancora di più l'arancione, altrettanto dinamico ma meno aggressivo).
Nel test di Lüscher il rosso connota il rapporto col corpo e la sessualità.

Henri Matisse, Armonia in rosso, noto anche come La stanza rossa, 1908/9, Hermitage, San Pietroburgo



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