PSICOLOGIA DEI COLORI #4

di Alfredo Sgarlato
Al colore viola non sono associabili particolari significati archetipi. Normalmente nel detto popolare "porta sfiga" a chi fa teatro: questo perchè anticamente, durante la quaresima, in cui i sacerdoti indossano paramenti viola, qui segno di lutto, i teatri erano chiusi e i teatranti facevano la fame.
Già nell'antico Egitto era considerato magico o nefasto e non se ne poteva neppure pronunciare il nome. Nel tardo impero romano, e poi bizantino, era simbolo regale. Da allora a periodi passa e poi torna di moda. È amato da decadenti, preraffaelliti, hippies, gotici, militanti gay e femministe, come colore elusivo, difficile da classificare, e quindi edonista e libertino.
Il viola nel test di Lüscher, in quanto somma di blu e rosso, indica buon equilibrio mente-corpo, viene anche scelto spesso da tossicodipenenti, minoranze etniche e donne incinta.
Nell'illustrazione: Arthur Hughes, "April love", 1855/6, olio su tela, Tate Britain


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