PSICOLOGIA DEI COLORI#6 IL VERDE

di Alfredo Sgarlato

Il verde è legato alla natura, alla fioritura, da cui popolarmente alla speranza (di messi rigogliose). In quanto tale, è colore femminile, ma poiché la natura è altro da noi diventa, nell'immaginario popolare del '900, il colore degli altri, gli alieni, i marziani. 
Nell'antichità, poichè è legato alla fioritura, era amato dai popoli nordici, da vichinghi, dai celti, per cui diventa simbolo oggi dell'Irlanda e, in Italia, di movimenti politici che si rifanno a presunte radici celtiche. Non era amato dai Greci, dai primi cristiani, mentre è simbolo positivo per gli antichi Egizi, e quindi dalle tradizioni esoteriche rinascimentali che al culto di Osiride si rifanno, ma nel Medioevo è legato anche al veleno, alle streghe. 
Tradizionalmente verde è il turbante di Mamoetto, perché il verde domina il paradiso islamico (il celeste quello cristiano). Per via dell'ovvio riferimento alla natura è anche legato ai movimenti ecologisti, e in passato anche a femministe e gay, ma, al contrario, verdi sono anche le divise militari (mimetiche) e le camice degli sgherri del criminale Codreanu. Legandosi alla prosperità diventa anche, in età contemporana, il colore dei soldi, i dollari soprattutto. Per Mondrian era un colore inutile e nella moda è considerato il colore più difficile da portare, eppure in Europa è scelto come colore preferito da una persona su sei. Nel test di Lüscher la scelta del verde indica ambizione.



Nell'immagine: Paul Cézanne, Pommes vertes (circa 1873). Paris, musée d’Orsay. © Leemage/Josse.



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