Sfinge Haida


Il turista curioso che a Londra si recasse in quell'esempio di museo enciclopedico che è il British Museum e tra le varie sale entrasse in quella dedicata alle popolazioni native nordamericane, rimarrebbe di certo stupito nel trovarsi di fronte, a un certo punto, una scultura di... una sfinge egizia!
Leggendo poi la targhetta relativa, egli scoprirebbe che si tratta di una scultura realizzata presso gli Haida, popolo nativo canadese dell'area della British Columbia a fine Ottocento (periodo di realizzazione e quindi donazione al museo dell'opera).
Ma come è avvenuto questo incrocio tra l'Antico Egitto e gli Haida di quell'epoca?

Gli Haida, prima della colonizzazione europea, sono già una grande potenza marinara impegnata nel commercio e nella pirateria, nonché maestri artigiani, eccellenti nelle sculture in legno che talvolta raggiungono dimensioni monumentali. In seguito al contatto europeo, essi inizialmente prosperano, vendendo loro pellicce di lontra marina. Tuttavia, in seguito all'estinzione delle lontre marine nella zona ma soprattutto per via delle malattie portate dagli stessi europei, essi diminuiscono rapidamente, sino alla situazione odierna che vede la loro popolazione ridotta a circa 3500 individui.
Alla distruzione fisica si aggiunge il tentativo di distruzione della loro cultura, con il governo canadese del secolo scorso che attua una politica di assimilazione volta a sradicare culture, lingue e modi di pensare tradizionali. Fortunatamente per loro, però, gli europei rimangono affascinati dai loro prodotti artistici, e la committenza continua di ogni genere di opera e il loro accesso al mercato mondiale dell'arte permette loro tanto di mantenere almeno in parte struttura, visioni del mondo e pratiche culturali, quanto di resistere a livello politico ai tentativi di assimilazione.

L'arte haida anche oggi continua a essere riconosciuta a livello internazionale. Il British Museum ne propone diversi esempi, ma qui citiamo quello che più mette in scena, in modo sorprendente, l'incontro interculturale dell'epoca.
Si ipotizza che la sfinge haida sia stata scolpita dall'artista Simeon Silthda tra il 1874 e il 1878, e in seguito trovata in una casa vicino a Masset, Isole della Regina Charlotte, uno dei tanti villaggi abbandonati in seguito al crollo della popolazione.
Chiaramente, però, le sfingi non fanno in alcun modo parte della tradizione locale, di qui la domanda su come possa essere diventata il soggetto della rappresentazione di uno scultore locale. Secondo il British Museum - ma possono essere solo ipotesi desunte da una sintetica nota del 1896 che accompagna l'opera - l'artista avrebbe visto una foto di una sfinge, probabilmente la Grande Sfinge di Giza, in una bibbia illustrata portata dal missionario cristiano William Collinson. Qui, infatti, pur se non menzionata nel testo sacro, essa poteva essere stata inserita per rappresentare simbolicamente l'Egitto e quindi per aiutare il lettore nella localizzazione della storia quando questi stava magari leggendo dell'Esodo.

Scolpita in legno di pino, alta poco più di 70cm e del peso di circa 18kg, la Sfinge è immediatamente riconoscibile come tale, con il suo copricapo ricurvo e la falsa barba faraonica, ma allo stesso tempo lo stile è anche quello specifico dell'arte della costa nordoccidentale per via della sua simmetria e precisione geometrica. I livelli di incontro e incrocio che testimonia sono plurimi - arte delle popolazioni native nordamericane, Antico Egitto, colonizzazione europea, testo sacro cristiano,  fotografia, tentativi di assimilazione - eppure domande quali perché sia stata realizzata, per chi, e come mai sia finita in quel museo londinese rimangono un mistero,come quello che il soggetto porgeva, nel passato, al viandante che l'avesse vista...

Qui, invece, una riflessione interessante che si nutre anche dell'incontro con una discendente haida dello scultore che l'ha realizzata, per quello che oggi viene giustamente interpretato come un oggetto materiale simbolico di una serie di processi ancora irrisolti di riconoscimento delle diverse popolazioni e culture come dotate di pari dignità e diritti:
"When is a Haida sphinx: thinking about law with things" di Genevieve Renard Painter
https://nilq.qub.ac.uk/index.php/nilq/article/view/49/33

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