NEL RETROBOTTEGA DI MADAMA PACE

di Giuseppe Palascino

«L'uscio in fondo s'aprirà e verrà avanti di pochi passi Madama Pace, megera d'enorme grassezza, con una pomposa parrucca di lana color carota e una rosa fiammante da un lato, alla spagnola; tutta ritinta, vestita con goffa eleganza di seta rossa sgargiante, un ventaglio di piume in una mano e l'altra mano levata a sorreggere tra due dita la sigaretta accesa. Subito, all'apparizione, gli Attori e il Capocomico schizzeranno via dal palcoscenico con un urlo di spavento, precipitandosi alla scaletta e accenneranno di fuggire per il corridojo».

Queste parole sono tratte da una didascalia di Luigi Pirandello come indicazione di regia per l’ingresso in palcoscenico del personaggio di Madama Pace nella commedia “Sei personaggi in cerca d’autore” del 1925, prima opera della cosiddetta trilogia del “teatro nel teatro”, che per la sua portata innovativa sarà una dalle più rappresentate dell’autore in Italia e all’estero. Celebri sono le messe in scena di Pitoëff a Parigi e di Reinhardt a Berlino: ed è proprio per quella curata da Max Reinhardt alla Berlin Komödie nel 1924 che l’artista e sceneggiatore Hermann Krehan preparò una serie di bozzetti (Fonte: Archivio del Deutsches Theatermuseum di Monaco).

Nella fotografia che vi mostriamo si può vedere come venga rappresentata la maitresse Madama Pace, uno dei personaggi più estrosi della pièce. Il disegno di Krehan è in grado di restituire l’immagine, così come pensata dallo scrittore agrigentino, di una donna volgare con tratti caricaturali, capace di far ridere il pubblico, suo malgrado, per il suo pastiche linguistico fra italiano e spagnolo, ma vero e proprio deus ex machina dell’intero dramma.

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