OUTSIDERS' MUSIC #1

di Alfredo Sgarlato

Con il diffondersi del personal computer, del CD e l'esplosione di internet registrare e diffondere musica è diventato sempre più facile, per cui si è riscoperta qualsiasi cosa sia mai stata prodotta in campo musicale. Tra i tanti culti nati nel mondo di Internet uno dei più simpatici è quello dell’ “incredible strange music”, ovvero tutta la musica che abbia in sé qualcosa di anomalo, che sia la personalità dell’autore, l’esecutore, la tecnica di incisione o lo stile, forse l’aspetto che conta meno. Il primo, e forse maggiore, best seller è stato "Songs of innocence and despair", registrazione del saggio di fine anno scolastico di una classe americana, che esegue, dignitosamente, in coro, classici di Bowie, Beach Boys, Alice Cooper ed altri, accompagnati dal prof alla chitarra. Stampato solo per le famiglie dei ragazzi, ha cominciate a circolare nei mercatini, fino a diventare oggetto di culto ed ottenere la meritata ristampa in CD.

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

Altro filone notevole sono i cimenti rock di attori tra cui William Shatner (si proprio lui, il comandante Kirk!), Leonard Nimoy ( il signor Spock!) o Mae West (ottima la sua “Light my fire”), mentre Robert Mitchum sfogò in un paio di dischi la sua passione per il calypso, probabilmente derivata da un’ altra passione giamaicana. Ben più esilaranti le incisioni di pugili (anche Mohamed Alì), predicatori e leaders di sette suicide come Charles Manson o Shoko Asahara. Nell’ incredible strange music sono inseriti anche ingegneri del suono che hanno inventato originali metodi di incisione, come Phil Spector e Joe Meek (che potrebbero però anche entrare di diritto tra gli outsiders, il primo finito in carcere per tentato omicidio, il secondo pare assassinato da una vicino dopo una lite futile), gli sperimentatori di originali strumenti elettronici come Lev Teremin (la cui vita avventurosa meriterebbe un film) o compositori che, per originalità o povertà utilizzavano strumenti autocostruiti, il cui capofila è Harry Partch, che trasformava residuati bellici abbandonati nel deserto in percussioni e arpe.
Un sottofilone molto amato dai fan è quello delle cosiddette “orgasmo songs” (si dice con registrazioni di autentici gemiti di piacere), la cui capostipite è generalmente considerata “Je t’aime… moi non plus” di Gainsbourgh e Birkin, ma quella vera è un mambo inciso da un rampollo rinnegato della famiglia reale belga perchè gay dichiarato, che lo incise per vendetta, firmandosi Fabiolo. Poiché spesso si tratta di dischi censurati e quindi rari, diventano mete per i collezionisti, altri casi clinici particolari. Uno dei più cercati è “La prima volta”, di tali Andrea e Nicole, che fu una hit più o meno nel ’76.

Il filone più gettonato, e il più simpatico, è quello dei musicisti dalle personalità stravaganti, quando non addirittura affetti da gravi problemi psichici. In questo caso si parla di "ousiders music", rifacendosi all'outsider art di personaggi come Louis Wain, pittore che visse a lungo in manicomio, e dipingeva solo gatti antropomorfi. Da Jandek, cantautore mai uscito dalla sua stanza e, ovviamente, privo di alcun talento a Linda Polley, che sostiene di udire in sogno le canzoni che John Lennon scrive in Paradiso (alcune in collaborazione con Bach o Beethoven…): i testi apertamente pro-Bush e soprattutto la bruttezza terribile dei brani sembrano però smentirla. Da Daniel Johnstone, altro cantautore con dichiarati problemi psichici, che però è davvero un bravo musicista (e pittore) alla graziosa Lucia Pamela, che sosteneva di aver inciso i suoi dischi sulla luna, nel 1961. Oppure Florence Foster Jenkins, ereditiera priva di talento che, benché stonatissima, ebbe un suo momento di gloria culminante con una tournee per le truppe americane all’ estero, per finire con personaggi come the Legendary Stardust Cowboy o Bingo Gazingo and his robot friend, il cui nome è già garanzia sufficiente. Approfondiremo le loro vite incredibili nelle prossime puntate.

Una buona scelta di canzoni outisder è contenuta nelle raccolte “Songs in the key of Z”, pubblicate da Rhino Records, e se tutto ciò non vi è sembrato incredibilmente strano non vi restano che i films fanta-porno ispirati ai supereroi giapponesi.

Commenti